Rome - Contact & order: Geograph.Issues@gmail.com

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giovedì 24 luglio 2014

Marco Fiori su Kathodik web


Gene ‘The wheel of need’
(Geograph Records 2014)

A dare retta alla presentazione della Geograph records, Gene sarebbe in realtà (?) il trentatreenne kazako Jevgenij Turovskiy: una giovinezza ungherese (??), un presente berlinese (???), sicuramente una grande passione per Captain Beefhearth (cfr. Hustle blues) e i Pere Ubu (cfr. Her long dress).
Syd Barrett sdentato (cfr. The keys o The christmas is down), in questi dodici frammenti l’ex-sovietico liofilizza un blues acido e scoordinato (cfr. The wheel of need), che presenta alcune assonanze – ma non la logorrea sonica – con alcune produzioni soliste di Matt Elliott (ovvero chitarra acustica più disturbi sonori). L’isolazionismo sonoro è feroce (cfr. la fantasmatica It's lonely, la lancinante Sinterlude), a volte mitigato da un qualche afflato sentimentale (cfr. I remember).
Alieno.
Aggiunto: June 7th 2014
Recensore: Marco Fiori
Voto: 
Link Correlati: Geograph Records Blogspot It


mercoledì 21 maggio 2014

28th May 2014 - Out

Artist: Gene
Album title: The wheel of need
Label: Geograph records 010
Length: 30' 21''
release date: May 28th 2014

http://geographissues.blogspot.it/

Gene (aka 'Urge') born Jevgenij Turovskiy in Karaganda (Kazakhstan) in 1981, is a song-writer and a musician currently living in Berlin. Spending his teens in Budapest and moving to Germany in 2001 he went through a various phases of musical development. From electroacoustic pop tunes to post-modern avantgarde experimentalism. In Berlin's blooming underground scene he has been active under the moniker. ''Urge'' or ''Urged''. His pieces vary from bright-psychotic piano-loaded ballads to sinister-psychedelic guitar-driven pop-songs. Gene's live performances are known for their emotional intensity. After a couple of self-releases and a multiple collaborations, including artists like Delmore Fx & Mela Zeta (D.A.S.), Sean Derrick Cooper Marquand (Friends of Saggitarius Records), Fabio Besomi (Il Domani) or NYX (Shockingfilm) he is finally releasing his first official debut on our label.

Intriguingly titled ''The Wheel of Need'' this album is haunting, witty and vicious. Filled with sharp electronics guided by the seemingly simple, but effective guitar-riffs with a deeply emotional and otherworldly vocals, it delivers an unique sound that is hard to put into any category. Perhaps Avantpop with a healthy touch of psychedelia would be the closest way to describe it. These songs will induce a sort of a hypnosis at the same time providing a strong lyrical content. It is a journey, an incredible story about alienation and despair, full of dark humor and a neo-romantic naivité. And like any story it has its prologue, its climax and a resolution at the end. It is definitely a work in its own right.

01 – Believe now
02 – Hustle blues
03 – Her long dress
04 - The keys
05 - The wheel of need
06 - The christmas is down
07 - It's lonely
08 - Don't
09 - Sinterlude
10 – Last chance
11 – I remember
12 - In this part of town

Music & lyrics: Gene

Cover Art: Francesca Grossi
Cd Photo: Anna Motterle
Design: Simone Sto




mercoledì 7 maggio 2014

Hot Hot News

May 28th 2014,
a new release will be ready,
Eugene from Berlin
with his solo project
Gene
album title: The Wheel of Need
Twelve original songs:

1.Believe Now 
2.Hustle Blues 
3.Her Long Dress 
4.The Keys 
5.The Wheel of Need 
6.Christmas is Down 
7.It's Lonely 
8.Don't 
9.Sinterlude 
10.Last Chance 
11.I Remember 
12.In This Part of Town 


Length: 30' 21''
Geograph records 010

domenica 23 febbraio 2014

Andrea Tamburini su Shiver webzine

Kawamura Gun – Yaizooma (2013 – Geograph Records)

By Shiver on 22nd, febbraio 2014 with in Recensioni

KAWAMURA-GUN-Yazooma-cover2013Sarò sincero, le poche cose venute dal sol levante che ho ascoltato non mi hanno mai entusiasmato e, fatta eccezione per il monumentale Ryuichi Sakamoto, ho sempre guardato il panorama musicale giapponese con disinteresse e in maniera prevenuta. Kawamura Gun è un artista poliedrico che ha militato come chitarrista nella band romana Blind Birds e dopo il primo disco solista “Brutiful” se ne esce con questo Yaizooma, un album bizzarro che non si “digerisce” al primo ascolto ma che incuriosisce abbastanza da dedicargli tempo.
Appena premi play ti trovi “Aruhi/Naihi” con quella sua andatura monocorde che la fà sembrare quasi una filastrocca lasciandoti un po’ indifferente ma con la successiva “I’m Just An Option” si dà una rapida sterzata verso territori beatlesiani. Gun suona tutti gli strumenti in “Yaizooma” e questo rende il lavoro così intimo e personale che si avverte in ogni traccia, ognuna è diversa dall’altra come se avessero vita propria: la bellissima “Invisible Arrows” si cosparge di una maliconia quasi psichedelica mentre con “Life Size Baby” ci si addentra pericolosamente nel grunge con chitarre che si fanno distorte e pesanti. Non si ferma mai Kawamura Gun e con armoniche westerniane e percussioni dall’incedere marziale si arriva alla volta di “Centipede” per poi saltare a “Charlotte’s Pictures” che riesce a farti muovere il culo mettendoti forzatamente di buon umore. La doppia luce chiara e scura di “Up And Down The Hill” crea un bellissimo contrasto facendola sembrare la sigla di un cartone manga anni 80′. “The Bird Can’t Be Here” chiude questo bellissimo viaggio denso di colori con una canzone acustica semplice ed un crescendo che vorresti non finisse mai, andando ad omaggiare ancora una volta le liriche dei Beatles.
“Yaizooma” è un bellissimo disco che ricorda il genio di Syd Barrett, undici canzoni piene di sensibilità verso la natura e l’essere umano il tutto con un pizzico di ironia; Kawamaura Gun si farà notare nella musica indipendente ma lo farà in modo umile, da vero giapponese.
(Andrea Tamburini)


http://www.shiverwebzine.com/2014/02/22/kawamura-gun-yaizooma-2013-geograph-records/

giovedì 16 gennaio 2014

Nicola Giunta su "Hot Wheels"

Trapcoustic

TRAPCOUSTIC, Innerlands (CS, CD, Geograph Records)

Come promesso già da qualche tempo, su Hot Wheels si torna a parlare Trapcoustic. Progetto in solitaria di Stefano Di Trapani aka Demented Burrocacao, già System Hardware Abnormal, Urania e un’altra mezza caterva di sigle più o meno estemporanee, figlie della proteiforme scena di Roma Est. Innerlands, pubblicato dalla solita Geograph Records, si apre con un breve sketch tastieristico che dà il titolo all’intero lavoro e introduce le undici tracce che seguono, ultima delle quali intitolata – indovinate un po’? – “Outerlands”. Quello che vi sta in mezzo è puro Trapcoustic-pensiero: Battisti nello spazio che incontra i King Crimson di “I Talk To The Wind” (“Baby”), nastri accartocciati e lo-fi folk (“Taggia 109″), stralunato pop-flamenco intervallato da field-recordings e chiusura con accenno alla natalizia “Silent night” (“My Heart Is A Street”), no-fi blues con tanto di slide e voce sfasata al seguito (“Love Comes”), orientalismi posticci (“Sleeping On a Bed Of Snakes”). Tutte influenze, queste, che in misura variabile vengono a galla di tanto in tanto per poi ritornare a fluttuare serene in quel liquido amniotico che sommerge, custodisce e protegge Innerlands. Ed è un dolce naufragare. Grazie Demented.


link su new noise

martedì 14 gennaio 2014

Recensione su Vice Italia


KAWAMURA GUN
Yaizooma
Geograph
Quando il melting pot diventa realtà ecco Gun: un bignami ambulante della psichedelia giapponese anni Settanta, ma contaminato da quella d’Italia, suo paese d’adozione. Come se non bastasse ha delle cadenze britpop, quindi alla fine sembra fuori dal tempo e dallo spazio. Il nuovo disco sembra la terza e la quarta facciata di quello precedente, ma con la novità di una specie di hard rock acustico imparentato coi Plastics. Insomma se volete un frammento rosa in fondo all’anima affidatevi a questo cantautore giallo: vedrete che canticchierete i suoi brani a mo’di karaoke durante ogni momento della vostra bianca giornata.

PAPERETTA YE YE

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