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lunedì 25 novembre 2013

Kawamura Gun Interview

Non sono poetico cantautore
La seconda fatica di Gun Kawamura venerdì 29 Novembre al Forte Fanfulla

Chi lo ha incontrato per le strade del Pigneto in questi anni lo riconosce e ne apprezza l'originalità, chi pensa di non averlo mai visto è un cattivo osservatore. Un artista  Gun Kawamura, la cui sensibilità, umorismo e cura per le cose più semplici lasciano senza fiato, un gentleman in frangetta che poco o nulla detiene o brama e sfugge a qualsivoglia definizione; la sua musica ne riflette il carattere profondo, ironico, giocoso, onirico e allo stesso tempo consapevole. La sua gentilezza spiazza, la sua memoria santifica. Il nuovo album Yaizooma, undici brani scelti con  fatica tra le sue   composizioni, verrà presentato il 29 Novembre al Forte Fanfulla. In quest'ultimo album Gun riesce a dare carattere ad ogni canzone spaziando su temi diversi e osando nuovi accostamenti: le canzoni parlano della sua infanzia, della natura dei piccoli insetti, di ritratti e quadri, di erotismo e molto altro. Il tutto sempre  con spontaneità e coraggio.

Iniziamo dal titolo...
Volevo mettere insieme due cose diverse per far nascere qualcosa di nuovo. Yaizooma è una fusione tra il nome della città in cui sono nato in Giappone (N.d.R. Yaizu) e Roma.

Suoni tutti gli strumenti come nell'album precedente?

Sì, ma per favore non mi parlare di tecnica, io voglio essere apprezzato come compositore contemporaneo, la tecnica non sta al primo posto. All'inizio volevo fare uscire un doppio album ma poi ho pensato di limitarmi a undici brani perché sono già parecchio densi.

C'è una tematica dominante tra loro?

Non penso ci sia, ogni canzone ha un carattere diverso. Presto uscirà il singolo I'm just an option, il video sarà diretto da Jodi McNamara. Questa canzone ad esempio è contro il protagonismo, contro io-ismo: noi siamo un option della natura, tu sei parte di natura, tu sei uguale terra, acqua, cavallo, zanzare, cipolle, siamo uguali, dobbiamo rispettare, semplicemente questo.

Rispetto al primo album pensi che quest'ultimo sia di continuità per temi e stile o che sia diverso?

No, sono due album diversi, io voglio sempre andare avanti.

Che ne pensi della musica indipendente di oggi nel panorama italiano?

Eh...un sacco di gente si accontenta di poco. Secondo me bisogna guardare in modo diverso, dipende da dove ti metti, se ti metti in un posto alto ti sembra di stare facendo cose grandi. Io cerco di mettermi in un posto basso perché vorrei sempre guardare verso l'alto.  Un po' come quella storia cinese molto famosa in Giappone, di una scimmia ribelle che alla fine stava nella mano del  Buddha (N.d.R. Sun Wukong ne Il Re recluso sotto il Monte Wuxing).

Qual'è stata l'ispirazione per questo album?

Semplicemente io scrivo una canzone come respiro. Per esempio la prima canzone si ispira alla mia città di origine o poi nelle altre ci sono cose così...tipo alcune hanno un doppio senso altre no.

In che modo scrivi le tue canzoni?

Prima arriva la musica poi aggiungo il testo, magari la melodia arriva durante il sonno, mentre sto su un autobus o sto suonando...ci sono tanti modi. In una canzone dell'album parlo proprio di questo processo. Poi aggiungo il testo, per me la voce è uno strumento, non sono poetico cantautore.

In che modo l'erotismo si lega alle tue composizioni?

Molto semplicemente, per me non c'è un motivo, io scrivo e canto e mi esprimo. Per me è normalissimo: la nudità è normale, non ne vedo una morale dietro, per me è più imbarazzante nascondere.

Progetti futuri?

Ah puoi scrivere che voglio andare sempre avanti, che voglio migliorare nello scrivere canzoni e stare lontano da ragazze che mi voglio romantico cantautore.

Ilde L.


photo: Jodi McNamara

giovedì 14 novembre 2013

News News!

A new Geograph masterpiece by

Kawamura Gun

album title: Yaizooma

November 29th 2013

Length: 40' 04''

1 – Aruhi/Naihi
2 – I'm just an option
3 – Nukarumi
4 - Invisible arrows
5 - Life size baby
6 - Plastic capsule
7 - Centipede
8 - Charlotte's picture
9 - Terrible seeds
10 – Up and down the hill
11 – The bird can't be here

Presentazione disco con concerto dal vivo.
Venerdì 29 novembre 2013
Forte Fanfulla
via fanfulla da lodi 5

ore 22.30
Roma



giovedì 7 novembre 2013

Nick Zurlo su Distorsioni

Trapcoustic

INNERLANDS

2013 - Geograph 
[Uscita: 29/09/2013]
TrapcousticTrapcoustic alias Stefano Sarino è uno degli animatori principali della scena weird/noise romana, la tanto celebrata “Borgata Boredom” circoscritta nel perimetro dell'oramai ex quartiere popolare Pigneto. Il Pigneto negli ultimi dieci anni è diventato il luogo in cui brulica la scena off della capitale, dove gli Hipsters hanno preso il sopravvento sui magrebini e dove sorgevano i kebabbari più infami ora ci sono locali à la page dove è possibile ammirare e vedere ammirarsi l'intellighenzia “subculturale” romana. In questo miasma di baffi “handlebar” e pantaloni tirati su senza calzini, c'è anche della sostanza, terreno vergine su cui si è costruita tutta una scena, e questa materia è viva, pulsa, e lo dimostra con l'uscita di questo disco. “Innerland” è un tributo al genio folle Syd Barrett, Trapcoustic come una sorta di Dottor Frankestein assembla il suo mostro con scorci che sembrano provenire direttamente da “The Madcap Laughs“ e “Barrett”, insomma il cappellaio matto è morto ma i suoi seguaci sono vivi e vegeti, e questo disco è una sorta di sabba intento ad evocare il musicista britannico. Sleeping on a bed of snakes si snoda attraverso il suono di un sitar e ci riporta indietro di qualche decade così come la successiva Just right with you, un vero esercizio di restauro sonoro. La qualità delle registrazioni è in linea con gli housetapes dei primi Pink Floyd, e rendono l'ascolto un piacevole viaggio a ritroso dal sapore romantico ma allo stesso tempo avanguardistico.Outerlands e Sirens sono composizioni elettroacustiche che spostano l'asticella verso una psichedelia più oscura e sperimentale, in territori Nord-americani che vanno dal '68 dei Silver Apples alle ultime generazioni di noise-psichedelico stile American Tapes. Un disco consigliato a tutti coloro che sono ancora in cerca del figlio illegittimo di Roger Keith Barrett, detto Syd.
Voto: 7/10
Nick Zurlo

sabato 2 novembre 2013

Nicola Giunta su The New Noise

Kawamura Gun

 

 

KAWAMURA GUN, Brutiful, (CS, Geograph Records)

Primavera del 2009, girando per le strade del quartiere romano Pigneto mi capitava spesso di vedere in giro un curioso personaggio dai tratti orientali e con lunghi capelli lisci e neri in perfetto stile Keiji Haino. Qualche settimana fa Antonio della Geograph Records mi invia un pacchetto con dentro il catalogo dell’etichetta e… bingo! Svelata l’identità del lungocrinito: Kawamura Gun. O almeno questo è il suo nome d’arte. Musicista, illustratore e video artist con domicilio romano, Gun nel 2012 dà alle stampe via Geograph questo delizioso nastro (ne esiste anche una versione in lp) che custodisce 40 minuti circa di gemme pop, che prendono per le corna la materia pop-folk anglofona altezza ‘60/’70 (The Turtles, The Troggs, Bowie, Marc Bolan/T.Rex…) declinandola secondo un approccio scanzonato e lo-fi il giusto, che riporta il tutto ai Novanta dei Pavement (a mio avviso, altra grande influenza per questo musicista). Per gli amanti delle suddette sonorità sarà un piacere passare un’ora scarsa con i ritornelli di Kawamura Gun. Sto girando e rigirando i lati di questo nastro oramai da diversi giorni.



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