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domenica 1 settembre 2013

Leonardo di Maio su Ondarock


http://www.ondarock.it/recensioni/2013_gripcasino_upstartworld.htm


GRIP CASINO

Upstart World

2013 (Geograph Records) experimental folk, lo-fi

Torna nel mezzo di questa torrida estate l’allegra brigata della Geograph Records, che si è saputa ritagliare in poco tempo un piccolo posto di rilievo nell’agonizzante panorama indie del Bel Paese. In particolar modo Calcutta ed Eva Won sono riusciti a far parlare ampiamente di se stessi, anche se il vero fiore all’occhiello della Geograph è e rimane il progetto del suo fondatore e ideatore, ovvero Antonio Giannantonio, alias Grip Casino. Esattamente due anni fa si presentò con un dischetto assai coraggioso, “STLNV”. 

Questo nuovo “Upstart World” lo ripropone più o meno nelle stesse vesti (approccio amatoriale alla materia musicale e sonorità eccentriche e bislacche), solo con un po’ di cuore in più e meno sperimentazione fine a se stessa. Insomma, un maggiore spazio alla comunicatività e alle emozioni e una maggiore cura nella realizzazione discografica (non che il disco sia registrato meglio, ma i dettagli sonori sono più nitidi che in passato). “The Eternal Aching Comedy…” funge da introduzione strumentale, con sparuti accordi di pianoforte e di chitarra acustica. “Digging On My Grave” e “The Girl Know This”, i brani più musicali del cd, rifanno un po’ il verso a Smog

Ritroviamo il vecchio Grip Casino nelle volute stonature di “Terra In Trance” (con un finale di drones armonici) e nel suo tipico folk straniante di “Eyes”, così anche in “Let Me Ask You”, molto vagamenteSupreme Dicks. “Transmit” e “…Of Expectant You” sono invece due interessanti digressioni strumentali. Ciò che più valgono in questo disco sono i suoni e gli “arrangiamenti” che, seppur non rivoluzionari in senso stretto, risultano comunque fantasiosi ed efficaci. 
Peccato però che il buon Giannantonio si ostini sempre a guastare un po’ il tutto con i suoi “vocals” ammorbanti e deprimenti. L’effetto è sicuramente voluto, ma dubito che risulti appetibile alla maggior parte degli ascoltatori, anche quelli più smaliziati. 

Nel complesso, gli artisti della Geograph stanno alla musica indie nostrana come i primi film di Nanni Moretti stavano al cinema italiano.
(28/08/2013)

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