Quando
il melting pot diventa realtà ecco Gun: un bignami ambulante della
psichedelia giapponese anni Settanta, ma contaminato da quella d’Italia,
suo paese d’adozione. Come se non bastasse ha delle cadenze britpop,
quindi alla fine sembra fuori dal tempo e dallo spazio. Il nuovo disco
sembra la terza e la quarta facciata di quello precedente, ma con la
novità di una specie di hard rock acustico imparentato coi Plastics.
Insomma se volete un frammento rosa in fondo all’anima affidatevi a
questo cantautore giallo: vedrete che canticchierete i suoi brani a
mo’di karaoke durante ogni momento della vostra bianca giornata.
PAPERETTA YE YE
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