
Trapcoustic alias Stefano Sarino è uno degli animatori principali della scena weird/noise romana, la tanto celebrata “Borgata Boredom” circoscritta nel perimetro dell'oramai ex quartiere popolare Pigneto. Il Pigneto negli ultimi dieci anni è diventato il luogo in cui brulica la scena off della capitale, dove gli Hipsters hanno preso il sopravvento sui magrebini e dove sorgevano i kebabbari più infami ora ci sono locali à la page dove è possibile ammirare e vedere ammirarsi l'intellighenzia “subculturale” romana. In questo miasma di baffi “handlebar” e pantaloni tirati su senza calzini, c'è anche della sostanza, terreno vergine su cui si è costruita tutta una scena, e questa materia è viva, pulsa, e lo dimostra con l'uscita di questo disco.
“Innerland” è un tributo al genio folle Syd Barrett, Trapcoustic come una sorta di Dottor Frankestein assembla il suo mostro con scorci che sembrano provenire direttamente da
“The Madcap Laughs“ e
“Barrett”, insomma il cappellaio matto è morto ma i suoi seguaci sono vivi e vegeti, e questo disco è una sorta di sabba intento ad evocare il musicista britannico.
Sleeping on a bed of snakes si snoda attraverso il suono di un sitar e ci riporta indietro di qualche decade così come la successiva
Just right with you, un vero esercizio di restauro sonoro. La qualità delle registrazioni è in linea con gli housetapes dei primi Pink Floyd, e rendono l'ascolto un piacevole viaggio a ritroso dal sapore romantico ma allo stesso tempo avanguardistico.
Outerlands e
Sirens sono composizioni elettroacustiche che spostano l'asticella verso una psichedelia più oscura e sperimentale, in territori Nord-americani che vanno dal '68 dei Silver Apples alle ultime generazioni di noise-psichedelico stile American Tapes. Un disco consigliato a tutti coloro che sono ancora in cerca del figlio illegittimo di Roger Keith Barrett, detto Syd.
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